Purtroppo due delle eccellenze italiane, la mozzarella di Gioia del Colle DOP e la burrata rischiano davvero di sparire. A dare l’allarme è Coldiretti, in rappresentanza dei produttori e dei caseifici, che ha esposto nero su bianco i dati che la confermano.
Perchè mozzarella e burrata rischiano di sparire dalle nostre tavole?
Nonostante siano amati sia in Italia che in tutto il mondo, la mozzarella di Gioia del Colle DOP e la burrata rischiano di sparire dalle nostre tavole a causa del caro energia. Secondo i dati riportati da Coldiretti, una stalla su dieci è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività per l’esplosione dei costi.
Da difendere secondo la Coldiretti ci sarebbero 24mila stalle da latte italiane che garantiscono una produzione di 12,7 milioni di tonnellate all’anno che alimenta una catena produttiva lattiero-casearia nazionale, ovvero un valore di oltre 16 miliardi di euro e che da lavoro a circa 200.000 persone fra occupati diretti e indotto con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale.
“In pericolo ci sono 55 prodotti a denominazione di origine riconosciuti dall’Unione Europea e ben 524 specialità tradizionali regionali”, si legge nell’appello della Coldiretti.
“La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro“, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Coldiretti: Sì al tetto del prezzo sul gas, all’installazione di fotovoltaici e all’utilizzo dei fertilizzanti
E’ l’appello lanciato da Coldiretti e Filiera Italia in una lettera inviata ai parlamentari europei.
Mettere un tetto al prezzo del gas che sta facendo esplodere le bollette di famiglie e imprese, superare i limiti di produzione di energia solare con i tetti di 20mila stalle pronti a diventare centri fotovoltaici al servizio del Paese e promuovere l’utilizzo dei fertilizzanti organici in particolare, del “digestato”, facendo chiarezza sulla possibilità di utilizzo ed eliminando la soglia dei 170 kg di azoto per ettaro all’anno.
“Una misura necessaria – sostengono le associazioni – a fronte di prezzi dei fertilizzanti andati alle stelle“.
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